Possibili mutazioni al Dna dei bambini a causa dell’inquinamento

E’ quanto ha messo in luce il progetto “Mapec_Life ‘Monitoring Air Pollution Effects on Children for supporting public health policy’, primo studio multicentrico sugli effetti biologici precoci degli inquinanti aerodispersi sulle cellule buccali dei bambini di 6-8 anni, residenti a Torino, Brescia, Lecce, Perugia e Pisa. Nelle 5 citta’ sono state coinvolte 26 scuole primarie, per un totale di 139 classi e 1149 bambini (220 a Torino) inclusi nello studio ed esaminati nella stagione invernale e primaverile, “periodi caratterizzati, nella realta’ urbana del nostro Paese, – e’ stato spiegato – rispettivamente da alti e bassi livelli di diversi inquinanti aerei”. Dei casi analizzati, un bambino su 8, inoltre, e’ esposto a fumo passivo in casa, uno su 3 e’ in sovrappeso o obeso e un bambino su 2 ha un’alimentazione che non segue i principi della dieta mediterranea. Le cellule della mucosa buccale di tutti i bambini reclutati sono state raccolte mediante un leggero spazzolamento dell’interno della guancia e analizzate in laboratorio per valutare la presenza di micronuclei, quale indicatore di danno al DNA cellulare. “Questo biomarcatore di effetto precoce – spiegano i ricercatori – rappresenta un danno biologico non direttamente correlato ad un rischio individuale, ma indicativo dell’esposizione di una popolazione a fattori di rischio”. Dalla ricerca e’ emerso che “nella stagione invernale il 52,7% dei bambini ha mostrato di avere almeno un micronucleo nelle cellule della mucosa buccale”.

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