Il giudizio in merito alla prevalenza delle esigenze dei portatori di handicap su quelle connesse alle distanze legali è già stato dato con la legge n. 13/1989

La Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, Sentenza. 7273/2015 ha stabilito che le norme contenute nei regolamenti edilizi che stabiliscono le distanze tra gli edifici e tra questi ed i terreni confinanti, poiche’ sono volte non solo ad evitare la formazione di intercapedini dannose tra edifici frontistanti ma anche, con lo stabilire una distanza tra le costruzioni superiori a quella prevista dall’articolo 873 c.c., a tutelare l’assetto urbanistico del territorio, vanno osservate a prescindere dal fatto che gli edifici si fronteggino, in quanto conservano carattere integrativo delle norme del codice…

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Il locatore risponde della morte dell’inquilino nel caso di omessa manutenzione sullo scaldabagno

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 4451 del 3 febbraio 2016 ha stabilito che commette i reati di omicidio colposo e lesioni personali il locatore che non effettua la manutenzione del vecchio scaldabagno su indicazione dell’amministratore condominiale, provocando, così, la morte dell’inquilino e l’intossicazione da monossido di carbonio degli altri condòmini. La suprema Corte ha respinto il ricorso di una condòmina, proprietaria di un immobile concesso in locazione, confermandole la condanna per i reati previsti dagli artt. 589 e 590 c.p. La donna, infatti, nonostante le sollecitazioni dell’amministratore e…

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La trasformazione del balcone in veranda chiusa è un decoro architettonico leso

La Corte di Cassazione, sez. II Civile, ha stabilito che è patrimonio culturale dell’uomo comune ritenere che la trasformazione di un balcone in veranda eseguita mediante chiusura in alluminio e vetri comporti, comunque, un’alterazione dell’armonia cromatica della facciata dell’intero fabbricato. Una questione già affrontata e delibata da questa Corte Suprema ed è quella di stabilire il senso da attribuire all’espressione “decoro architettonico” di un fabbricato e quali le caratteristiche che devono presentare le “innovazioni” di cui all’art. 1120 cc. per essere ritenute lesive del decoro architettonico. Come è stato già affermato…

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Condominio poco illuminato

Secondo la Cassazione Civile, sentenza n° 18903/2015, la responsabilità della tenuta e manutenzione delle parti comuni ricade sul condominio ma  la condotta imprudente del danneggiato può non  giustificare la domanda risarcitoria, anzi, addirittura annullare la responsabilità dello stabile condominiale. La condotta posta in essere dalla danneggiata, la quale, nonostante la scarsa illuminazione nel condominio, anziché prestare maggiore attenzione si distrae e mettendo un piede in fallo cade rovinosamente a terra costituisce fatto interruttivo del nesso causale. La valutazione riguardante lo stato dei luoghi, gli interventi successivi di manutenzione degli stessi,…

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L’azione di responsabilità contro l’impresa che realizza lavori di modificazione e riparazione di un edificio pre-esistente ha prescrizione decennale

Secondo la Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, n.22553/2015, la responsabilità ex articolo 1669 c.c. ben puo’ essere invocata con riguardo al compimento di opere (rectius di interventi di modificazione o riparazione) afferenti ad un preesistente edificio o ad altra preesistente cosa immobile destinata per sua natura a lunga durata, le quali, in ragione di vizi del suolo (su cui la nuova opera si radica) o di difetti della costruzione (dell’opera), rovinino, in tutto o in parte, o presentino evidente pericolo di rovina ovvero gravi difetti (anche essi riferiti all’opera innovativa,…

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Non serve una maggioranza qualificata per autorizzare il condomino a mantenere un climatizzatore sul muro comune dell’edificio

Secondo la Corte di Cassazione, Sezione 6 civile, Ordinanza 4 maggio 2015, n. 8857 l’uso paritetico della cosa comune, che va tutelato, deve essere compatibile con la ragionevole previsione dell’utilizzazione che in concreto faranno gli altri condomini della stessa cosa, e non anche della identica e contemporanea utilizzazione che in via meramente ipotetica e astratta essi ne potrebbero fare. Per tale ragione non serve una maggioranza qualificata per autorizzare il condomino a mantenere un climatizzatore sul muro comune dell’edificio. L’avv. (OMISSIS), proprietario di varie unita’ immobiliari in uno stabile sito…

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L’eventuale rispetto dei limiti previsti dalla legge non può far considerare senz’altro lecite le immissioni

Con ricorso ex articolo 703 c.p.c. e articoli 1168 e 1170 c.c., unitamente a decreto ritualmente notificato, veniva convenuta  in giudizio davanti al Tribunale di Milano la societa’  srl. L’attore, premesso di essere proprietario di un’unità immobiliare al secondo piano di uno stabile  esponeva che in data 7 ottobre 2000 la societa’ srl., proprietaria dell’immobile al primo piano, installava un grosso macchinario per il condizionamento dell’area sul terrazzino condominiale senza il consenso del condominio, deturpando l’estetica dell’edificio e cagionando inquinamento acustico oltre i limiti della normale tollerabilita’, chiedeva la tutela possessoria e il…

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Nelle assemblee devono essere convocati solo i condòmini, cioè i veri proprietari e non coloro che si comportano come tali senza esserlo

Secondo la Corte di Cassazione, sezione 2 civile, sentenza 8824/2015, nelle assemblee condominiali devono essere convocati solo i condomini, cioè i veri proprietari e non coloro che si comportano come tali senza esserlo. D’altra parte, ed in generale, la tutela dell’apparenza del diritto non può essere invocata da parte del soggetto che abbia trascurato di accertare l’effettiva realtà sui pubblici registri, contro ogni regola di prudenza. Del resto il regime giuridico di pubblicità rappresenta un limite invalicabile all’operatività del principio dell’apparenza: pubblicità ed apparenza sono, infatti, istituti che si completano…

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Si può dare dell’incompetente all’amministratore di condominio senza per questo commettere reato

A sdoganare un termine, che generalmente viene percepito come offensivo, è la quinta sezione penale della Corte di Cassazione (sentenza numero 5633/2015) che ha annullato senza rinvio una decisione con cui i giudici di merito avevano condannato una condomina per il reato di cui all’articolo 594 del codice penale (reato di ingiuria). La donna, infatti, nel corso di un’assemblea condominiale si era rivolta all’amministratore apostrofandolo con l’epiteto di “incompetente”. La donna era stata condannata anche al risarcimento danni in favore della parte civile costituita. Il caso finiva dinanzi alla Corte di…

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Rei vindicatio e beni condominiali

Secondo la Corte di Cassazione, sez. II Civile (presidente Triola, relatore Giusti), in tema di condominio, le azioni reali da esperirsi contro i singoli condomini (o contro terzi) e dirette ad ottenere statuizioni relative alla titolarità, al contenuto o alla tutela dei diritti reali dei condomini su cose o parti dell’edificio condominiale che esulino dal novero degli atti meramente conservativi (al cui compimento l’amministratore è autonomamente legittimato ex art. 1130 n. 4 cod. civ.), possono essere esperite dall’amministratore solo previa autorizzazione dell’assemblea, ex art. 1131, primo comma, cod. civ., adottata…

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