Lavori abusivi nell’antica Villa Scala, sede degli Emirati Arabi

Sono accusati di aver realizzato senza i necessari permessi degli interventi di ristrutturazione e di ampliamento nella vasta corte boscata intorno all’antica Villa Scala, in un’area adibita a sede diplomatica degli Emirati Arabi Uniti. Per questo due italiani, un imprenditore edile e il suo direttore dei lavori, sono finiti a processo a Roma. A loro carico — scrive Il Tempo — la presunta violazione di vincoli archeologico/panoramici e paesistici risalente al 2010. Contro di loro anche il Campidoglio che si è costituito parte civile.

A far scattare gli accertamenti sui presunti abusi, quantomai difficili da condurre vista l’impenetrabilità delle mura che circondano l’area interessata oggi adibita a residenza dell’addetto militare dell’ambasciata degli Emirati Arabi, è stata la denuncia di un cittadino americano. Dalla finestra di casa l’uomo ha potuto osservare dall’alto l’evolversi dei lavori e, ritenendo che la vista complessiva dal suo punto di osservazione fosse stata deturpata dagli interventi compiuti, ha deciso di procedere anche per ottenere un risarcimento. Per poter sostenere le accuse, però, è stato necessario usare fotografie dall’alto a causa della natura «particolare» del parco in questione. Nell’area situata lungo la via Cassia erano presenti alcuni edifici di modesta volumetria, oltre a Villa Scala. Le immagini raccolte rigorosamente dall’alto mostrano interventi di ampliamento sui due lati del preesistente corpo di fabbrica, oltre alla ristrutturazione di alcuni manufatti di minori dimensioni in prossimità del muro di confine. Il tutto, allo scopo di trasformare i manufatti presenti da dimora privata a residenza del personale diplomatico alle dipendenze dell’ambasciata.

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