La nuova Affittopoli romana: mettere ordine nel patrimonio immobiliare

Affitti stracciati, subaffitti di comodo, occupazioni illegali (anche da 20-30 anni), contratti inesistenti, nomi di locatari cambiati, 93 abusivi totali su 574 inquilini del Comune di Roma. E’ questo il quadro del monitoraggio voluto dal commissario straordinario del Campidoglio Francesco Paolo Tronca. Per ora solo nel territorio del primo Municipio, la zona centrale più ambita di Roma che comprende il Colosseo, piazza di Spagna, Fontana di Trevi, piazza Navona, borgo Pio presso San Pietro. Canoni irrisori a fronte del valore reale di mercato, contratti di affitto o inesistenti oppure abitazioni occupate da persone diverse dagli intestatari. I casi sospetti sarebbero oltre 600, le perdite per le casse del Campidoglio supererebbero i 100 milioni l’anno.

Non è la prima volta che a Roma scoppia Affittopoli come hanno messo in evidenza molte inchieste giornalistiche. Ora però il dossier è in mano alla Procura della Repubblica di Roma che dovrà analizzare le singole posizioni. Operazione di trasparenza e chiarezza per un patrimonio di proprietà comunale stimato in circa 60 mila immobili, compresi musei, case popolari, uffici dati in concessione a partiti e associazioni culturali, sportive e religiose. La “mappatura completa“ è appena all’inizio. Ci vorrà molto tempo per avere una fotografia più precisa dei privilegi e degli abusi, per rivedere tutti i canoni di locazione e la regolarità delle assegnazioni. Da un primo esame del dossier risulta che 8 inquilini su 10 non sono in regola. Il caso evidenzia un’emergenza di gestione e manutenzione degli immobili pubblici soprattutto in relazione all’edilizia residenziale pubblica.

Il problema casa resta soprattutto grave nelle grandi e medie città. Una questione sociale di prima grandezza a Roma dove il caos è evidenziato dal numero elevato di immobili con contratto scaduto e non rinnovato, spesso a canone da “barzelletta”, e cioè 2, 3, 3,70, 7, 8 euro, oppure i 12 che paga l’Ordine di Malta per il palazzetto a via Monte del Grillo con vista sui Fori. Tra i regolari e gli abusivi c’è anche la zona grigia di inquilini che occupano case comunali con canoni bassi, scaduti e morosi (in due casi si toccano i 112 mila euro e i 97 mila che il Comune deve riscuotere). Ci sono inoltre 751 immobili che la giunta Marino aveva intenzione di vendere.

Mettere ordine nel patrimonio immobiliare è interesse del Campidoglio e del suo bilancio, di tutti i romani onesti proprietari di case che pagano le tasse comunali (Imu, Tasi per rifiuti, verde , illuminazione, buche, etc), di quanti pagano regolarmente l’affitto a prezzi di mercato e dei locatari di abitazioni di proprietà comunali con contratti regolari. Le conseguenze di “furbetti” ed evasori ricadono sui contribuenti ligi alle leggi e ai regolamenti comunali.

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