Roma, operazione pulizia sulle case comunali

La gestione dell’immenso patrimonio immobiliare del Comune di Roma è una voragine in cui dentro c’è di tutto. Dopo il dossier del commissario Tronca sulle 574 abitazioni del primo Municipio si aprono almeno tre fronti di indagini: quella amministrativa relativa agli altri 14 Municipi, quella della Corte dei Conti (per accettare l’entità del danno erariale) e quello della Procura di Roma (sul tavolo del procuratore Pignatone ci sono numerosi dossier per accertare le eventuali responsabilità penali).

Il quadro che emerge è singolare. La casistica è ampia: c”è chi non paga, chi paga troppo poco, chi paga da abusivo con un canone inventato chiamato “indennità di occupazione” e ci sono gli occupanti di lungo corso, 200 dei quali starebbero studiando la possibilità di venire in possesso degli altrettanti immobili comunali per usucapione. Un caos. Abitazioni, negozi, sedi di enti laici e religiosi, circoli di partito, luoghi delle istituzioni da cui, se regolarizzati, il Campidoglio potrebbe ricavare dai 100 ai 300 milioni che permetterebbero al bilancio comunale di non portare le aliquote delle addizionali e dell’Imu seconda casa ai massimi livelli. Basterebbe già in una prima fase regolarizzare i 9 mila immobili occupati da inquilini senza contratto.

L’affittopoli romana evidenzia privilegi, illegalità, profitti in nero dalla vera e falsa emergenza casa. Con il Campidoglio che diventa anche “occupante irregolare” di abitazioni e immobili utilizzati dall’amministrazione per finalità varie o che spende 20 milioni all’anno per l’emergenza abitativa (profughi, sfrattati etc). Una mostruosità che è andata avanti per decenni. Dietro ai 754 casi emersi (8 su 10 dei quali senza alcun tipo di contratto) si nascondono — scrive Ernesto Menicucci sul Corriere della sera — migliaia e migliaia di situazioni irregolari, illegali, dimenticate, mai affrontate. Non ci sono solo i “furbetti” ma un mondo sommerso. Non c’è infatti un censimento completo del patrimonio immobiliare del Comune di Roma: secondo alcuni dati sarebbero 43, secondo altri non meno di 60 mila.

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