Per Bruxelles l’Italia non potrà chiedere sconti sul debito pubblico

Da qualche mese Matteo Renzi ha azionato un registro antieuropeo (più nei toni che nella sostanza) e invia messaggi minacciosi alle istituzioni dell’Unione. Ma nonostante gli sforzi — scrive il Giornale — la riduzione prevista dal Fiscal compact andrà rispettata. Il messaggio è contenuto tra le righe del Country report sull’Italia. È la pagella di primavera con la quale il governo europeo giudica lo stato delle economie dei Paesi membri, sottolineando gli «squilibri macroeconomici». La versione definitiva arriverà tra qualche giorno, ma già dalle bozze che stanno circolando nei palazzi delle istituzioni Ue emerge chiaramente un giudizio con più ombre che luci. E questa non sarebbe una cosa grave, visto che la stessa sorte tocca anche ad altri partner. Il problema è che le ombre sono le stesse di sempre. Poche le differenze anche rispetto al 2011.In sintesi — continua il Giornale — l’Italia non ha cambiato verso, nonostante le riforme. Nel rapporto ci sarà la consueta valutazione positiva delle riforme fatte. Ancora una volta quella del lavoro. Poi la bocciatura delle decisioni più popolari prese da Renzi, in primo luogo il taglio delle tasse sulla prima casa. Meglio ridurre la pressione su lavoro e produzione. Anche perché la crescita resta molto debole e rischia di contagiare tutto il Continente. La novità è l’insistenza sul debito pubblico e sui rischi che l’Italia non rispetti le scadenze previste dai patti europei.

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