Si prepara una class action contro il canone Rai in bolletta

Il canone Rai, inserito nella bolletta dell’elettricità (a partire dal mese di luglio), promette di farsi pagare da tutti quanti, o quasi. Come spiega Panorama, ci sarebbero gli estremi per opporsi alla tassa. Già, perché in primis il canone è un’imposta espropriativa (in pochi anni di pagamento l’ammontare dell’imposta pagata supera il valore dell’oggetto tassato). Inoltre, secondo più fonti ed esperti, non è legittima la pretesa di un pagamento inserito in una bolletta destinata ad altri servizi (nel caso specifico, l’elettricità). Vi sono poi altre questioni tutte italiane. Per esempio la Rai è la sola tv pubblica sovvenzionata da una tassa a fare affidamento sulla pubblicità per una percentuale pari al 43% dei suoi ricavi. In Gran Bretagna, alla Bbc, è addirittura vietato fare pubblicità. Ed è in questo contesto che si inserisce l’avvocato tributarista Luigi Piccarozzi, che annuncia di avere già pronti nel suo ufficio un centinaio di di ricorsi contro il canone in bolletta. Un faldone pronto a trasformarsi in una vera e propria class action contro il pagamento dei 100 euro che scatterà, nei programmi del governo e di Viale Mazzini, nel mese di luglio. Un’iniziativa che, assicura l’avvocato Piccarozzi, ha ottime possibilità di successo.

Spunta anche una falla nella legge che potrebbe permettere a molti di non pagare il canone. Di fatto, in questo momento, l’unico modo per non pagare la tassa tv è quello di dimostrare con un’autocertificazione che non si è in possesso di un televisore. Ma, occhio, se si dichiara di non averlo e in realtà a casa ne avete uno, scatta la dichiarazione mendace e ne derivano una sanzione per l’evasione fiscale (pari a cinque volte il canone Rai) e l’imputazione in un processo penale. Inoltre va sottolineato che, in caso di accertamento fiscale per il mancato pagamento, il contribuente non avrà modo di opporsi se non dimostrando di non possedere la tv. Cosa fare allora? Laleggepertutti.it prova a suggerire una soluzione. Come sottolinea Angelo Greco, avvocato ed esperto in materia tributaria, “con l’invio dell’autocertificazione prima dell’acquisto della televisione o dopo averla ceduta o donata a un amico, il contribuente non dirà il falso e potrà evitare il pagamento del canone”.

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