Imola, “solo” 521mila euro dalla vendita del patrimonio immobiliare inutilizzato

Poco meno di un milione e mezzo di euro per una decina di lotti, con le previsioni di entrata corrette al ribasso del 16%. Tanto ha incassato il Comune di Imola — scrive il Resto del Carlino — nel 2015 dalla vendita del proprio patrimonio immobiliare inutilizzato. Più di un terzo del totale è arrivato dalla cessione della storica Casa Gandolfi, in via dei Mille, per la quale alla fine l’amministrazione si è accontentata di 521mila euro. Pochi per un immobile tanto prestigioso? Forse. Soprattutto se si pensa che il primo bando pubblico emesso a fine 2014 da Sicim, società di cartolarizzazione del Comune, partiva addirittura da una base d’asta di 950mila euro. Ma, con il mercato immobiliare in crisi, anziché la corsa al rialzo si è scatenata quella al ribasso. E se da un lato i privati non hanno risposto subito all’appello, dall’altro la Giunta già a marzo dello scorso anno aveva corretto il tiro, portando l’incasso previsto a 612mila euro. Il motivo? Una nuova perizia che aveva evidenziato la «necessità di rivedere il valore del bene» a seguito di alcuni fattori. Tra questi, la pubblicazione dei nuovi parametri immobiliari da parte dell’Osservatorio dell’Agenzia dell’Entrate e, soprattutto, i costi di ristrutturazione per il palazzo risalente addirittura alla seconda metà del ‘400. Stimati originariamente in 600 euro/mq, erano stati infatti ritoccati «in relazione alle caratteristiche degli interventi da eseguire al fine di rispettare le prescrizioni della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici» a 700 euro/mq.

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