Renzi si gioca la carta fiscale per vincere il referendum costituzionale

Lo scalpo dell’odiata Equitalia sulla sinistra e una sforbiciata all’Irpef sulla destra. È con questi due regali tra le mani — scrive la Nuova Sardegna — che Matteo Renzi vuole presentarsi all’appuntamento con l’ordalia del referendum costituzionale di ottobre. Il premier è convinto che la carta fiscale, in un Paese che ama ben poco le tasse, sia quella giusta per vincere la difficile partita. Ma per riuscirci deve dare un segnale forte perché le varie misure tributarie messe in campo finora (gli 80 euro, il taglio dell’Irap, la cancellazione dell’Imu sulle prime case e la decontribuzione sui neo-assunti) per sua stessa ammissione non hanno sfondato tra l’opinione pubblica. Renzi immagina questo schema: la riduzione di un punto delle due aliquote Irpef (che in totale sono 5) del 27 e del 38% che spaziano sui redditi da 15 a 55mila euro lordi comprendendo 11 milioni di contribuenti. La ragione di questa manovra è elementare: l’operazione 80 euro ha gratificato 10 milioni di dipendenti ma a quota 25mila euro gli effetti in busta paga si annullano del tutto. E la strategia che si vuole adottare è ridurre il carico fiscale in particolare sul ceto medio che naviga, appunto, tra 30 e 55mila euro. Vale a dire su una platea di italiani a forte vocazione risparmiatrice alla quale, tra l’altro, non ha fatto certo piacere l’aumento del prelievo sulle rendite finanziarie decisa dal governo poco più di un anno fa. Il problema, ovviamente — prosegue il quotidiano sardo — sono le coperture. In queste ore il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan invoca prudenza blindando le stime del Def appena presentato. «Rispetteremo le regole», ha fatto sapere a Bruxelles. Il taglio dell’Irpef, così come prefigurato, vale 2,9 miliardi di euro e la manovra sul 2017, se lo scenario si confermerà a settembre, non cambia: si parte da 8 miliardi per sterilizzare gli aumenti Iva delle clausole di salvaguardia già previste. Nel menu della manovra ci sono molti capitoli: l’aumento del bonus per i neonati, un minor prelievo per le Pmi, il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici in attesa dal 2009, tagli alle spese e con la riduzione delle agevolazioni fiscali. Renzi immagina di poter recuperare le risorse necessarie da due capitoli: la riapertura della voluntary disclosure per i capitali all’estero (incasso possibile:1-2 miliardi) e una sforbiciata alle tax expenditures, cioè le detrazioni, le deduzioni, i bonus e tutti le altre centinaia di sconti fiscali previsti dalla normativa fiscale italiana.

casaconsum_romaCASACONSUM: TI DIFENDE COME CONSUMATORE. UN OCCHIO VIGILE PER LE TUE NECESSITA’

 

 

Articoli Correlati