“Con l’addio alla guardia medica notturna il 118 avrà 2 milioni di prestazioni in più”

Quasi 2 milioni di prestazioni in più a carico del 118 nella fascia oraria 24-8, ovvero il 25% delle prestazioni notturne lasciate in eredità dalla guardia medica che arriverebbero ad oltre 3 milioni totali se si considera che l’inizio di attività del 118 nei festivi è alle ore 20. E’ lo scenario possibile con l’entrata in vigore, “a risorse invariate, dell’atto di indirizzo per la medicina convenzionata, approvato dal Comitato di settore Regioni-Sanità nell’aprile scorso”. A delineare la prospettiva i numeri elaborati dall’Anaao Assomed, in uno studio sugli effetti e sui costi di queste disposizioni. Il prevedimento, ricorda il sindacato, prevede “l’apertura degli studi dei medici di medicina generale per 16 ore al giorno, con la creazione del ruolo unico di medico di cure primarie e la scomparsa dei medici di continuità assistenziale (l’ex guardia medica). Dalle 24 alle 8 dei feriali e dalle 20 alle 8 dei festivi l’assistenza verrebbe affidata al 118”. Numeri alla mano, nello studio Anaao Assomed “viene
dimostrato che l’emergenza-urgenza territoriale 118 è un sistema dai costi contenuti, adeguatamente utilizzato e da potenziare in certe realtà, ma tale da non poter sostenere l’affidamento di ulteriori incarichi senza un parallelo potenziamento. Non pare realistica – dice l’Anaao – l’ipotesi di affidare l’assistenza notturna territoriale al Servizio di emergenza-urgenza senza prevedere di investire risorse economiche per assumere altri medici, sia nel 118 che nel pronto soccorso, considerato il trasferimento di carichi di lavoro da un sistema all’altro. Peraltro, in nessun Paese oltralpe la gestione dei pazienti con problemi sanitari minori è affidata al Servizio di emergenza-urgenza territoriale, esistendo ben nove differenti tipi di offerta di cure primarie territoriali negli orari di chiusura degli studi dei medici di famiglia”.

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