Condomini: motivazioni rigorose per il recupero crediti

Nell’aggredire pro quota il patrimonio del condomino in regola con i pagamenti il creditore del condominio dovrà fornire prova rigorosa di avere infruttuosamente intrapreso tutte le procedure esecutive (mobiliari, immobiliari e presso terzi) nei confronti dei comproprietari morosi. Lo ha chiarito il Tribunale di Monza in un recente provvedimento del 27 aprile 2016, nel quale viene stilato una sorta di vademecum per il recupero del credito in materia condominiale, illustrando i rispettivi obblighi di fornitori, amministratori e condomini. Nella specie — scrive Italia Oggi — la società che forniva il servizio dell’acqua a un condominio aveva richiesto e ottenuto un’ingiunzione di pagamento per i crediti non soddisfatti, avvalendosi della speciale procedura prevista dal regio decreto n. 639/1910 per le pubbliche amministrazioni e i soggetti affidatari di servizi pubblici. Il titolo esecutivo era quindi stato notificato all’amministratore condominiale e la società creditrice aveva successivamente provveduto alla notifica del pignoramento a tutti i condomini. Alcuni di questi avevano però spiegato opposizione all’esecuzione, articolandola su svariati motivi.

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