Valutazione dell’immobile: ecco a quali porte busserà il Fisco

La valutazione dell’immobile può servire al Fisco per controllare la corrispondenza con quanto dichiarato ai fini fiscali e, quindi, escludere ad esempio che si tratti di una villa di lusso o per confermare le condizioni che giustificano i benefici prima casa. E’ quanto stabilito dalla recente sentenza della Corte di Cassazione 13145/2016 — scrive il sito Investire Oggi — che ha stabilito che i funzionari dell’Agenzia delle Entrate, previa autorizzazione della Procura della Repubblica, possono accedere all’immobile per valutazione. Nel caso di specie il contribuente, in fase di compravendita immobiliare, aveva usufruito dei benefici sulla prima casa dichiarando come cantina e soffitta quelle che in realtà erano una taverna e una mansarda. La valutazione dell’immobile inoltre ha portato ad un calcolo esatto dei mq che si sono dimostrati essere superiori a quelli dichiarati ed eccessivi per il diritto alle agevolazioni fiscali. Ma quando il Fisco si attiva? Nel mirino possono finire tutti i casi in cui sussistono degli indizi di non corrispondenza con quanto dichiarato dal contribuente in seguito al controllo incrociato tra i contratti immobiliari e le quotazione dell’Osservatorio Immobiliare.

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