Il leasing abitativo anche per chi può perdere la casa per rate di mutuo non pagate

Il leasing abitativo è una formula che potrebbe essere impiegata non solo a favore di chi deve acquistare la casa, ma anche di chi potrebbe perderla per morosità nel pagamento della rate di un mutuo. Un obiettivo di grande rilevanza sociale che può contribuire a ridurre le perdite delle banche. La Banca d’Italia ha censito 25,5 miliardi di euro di crediti deteriorati concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni. Di essi — spiega il sito Lavoce.info — 15,5 miliardi sono classificati come sofferenze, mentre per altri 8 miliardi i mutuatari possono diventare inadempienti in futuro. Se consideriamo dati non riferiti ai soli acquisti di abitazioni, vediamo che per 6 miliardi di euro dell’intero importo delle sofferenze il valore medio del debito è di 7.500 euro, per 8 miliardi di 44mila mila euro e per altri 8 miliardi di 88mila euro. Non è allora irrealistico stimare a 50mila euro il valore medio del debito non pagato per l’acquisto di abitazioni. Sono, quindi, circa 300mila le famiglie la cui casa è stata pignorata o rischia di esserlo. I fondi d’investimento sono disposti ad acquistare i crediti deteriorati pagandoli intorno al 20 per cento del valore di libro, una percentuale pari alla metà di quella alla quale le banche sperano di poterli vendere senza accusare ulteriori gravi perdite. Se riuscissero a vendere al 40 per cento le sofferenze per l’acquisto di abitazioni, le banche potrebbero incassare 6 miliardi di euro. Ognuna delle famiglie che ha smesso di pagare il mutuo rischia di perdere la casa per una sofferenza che vale per la banca 20mila euro, una cifra relativamente modesta per una conseguenza così drammatica. Il rischio che molte famiglie corrono di perdere l’abitazione si potrebbe ridurre attraverso la costituzione di un fondo d’investimento, sul modello di Atlante (o bad bank di settore, sull’esempio della Sareb spagnola), che recuperi l’investimento fatto per l’acquisto delle sofferenze non attraverso le procedure di esecuzione immobiliare bensì adattando allo specifico contesto il leasing abitativo, disciplinato dalla Legge di Stabilità 2016. In breve, il fondo dovrebbe diventare proprietario della quota di ogni singola abitazione che corrisponde alla percentuale dell’importo della sofferenza pagato alla banca sul valore stimato dell’immobile. La quota acquisita viene data in leasing al nucleo familiare che già lo abita e possiede la restante parte della proprietà (che resta soggetta a pignoramento, in caso di inadempienza del contratto di leasing). Il leasing potrebbe avere una durata decennale. Poiché l’importo dell’operazione è relativamente basso — prosegue Lavoce.info — i canoni del leasing sono molto più sostenibili delle rate del mutuo. Per le famiglie l’operazione può essere resa ancora più agevole applicando le agevolazioni previste dalla Legge di Stabilità con la possibilità di detrarre dall’Irpef il 19 per cento dell’importo sia dei canoni (fino a 8mila euro l’anno) pagati per tutta la durata del contratto sia della rata finale di riscatto (massimo 20mila euro). Della promozione del fondo d’investimento potrebbe essere incaricata la Cassa depositi prestiti, che potrebbe intervenire direttamente con il Fia (Fondo investimenti per l’abitare), costituito insieme a Stato e fondazioni bancarie, per operare nel settore dell’edilizia residenziale sociale. La dotazione del fondo, pari a 6 miliardi di euro, può essere raccolta con l’emissione di titoli che abbiano le caratteristiche richieste per essere coperti dalla garanzia statale, negoziata con la Commissione europea.

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