Lavori in casa, il bonus fiscale verso l’abbattimento del record 2013

I due bonus per i lavori in casa, quello del 50% per le ristrutturazioni e quello del 65% per il risparmio energetico, non si fermano, anzi corrono veloci. Nei primi sette mesi dell’anno il Fisco ha operato ritenute per 1.060 milioni che corrispondono a un investimento agevolato di 16.165 milioni, il 23,8% più del livello 2015. Il dato — scrive Il Sole 24 Ore — è contenuto nell’ultimo Rapporto dedicato all’impatto degli incentivi fiscali da Servizio studi della Camera e Cresme. Il Rapporto, che è stato commissionato dalla commissione Ambiente della Camera, entrerà nella documentazione ufficiale dell’indagine conoscitivo che la commissione sta svolgendo. Nel documento è contenuta anche una previsione per l’intero anno 2016, a cura del Cresme, sulla base dei dati di luglio: l’Istituto di ricerca si attende 1,7 milioni di domande complessive (1,39 milioni per le ristrutturazioni edilizie e 328mila per il risparmio energetico) per un investimento complessivo di 29,2 miliardi (comprensivo dell’Iva) che segnerebbe il record storico assoluto dopo i 27,9 miliardi del 2013, i 28,4 miliardi del 2014 e i 25,1 miliardi del 2015. Il successo straordinario dell’incentivo fiscale — continua il quotidiano — non è dato solo dal valore assoluto degli investimenti, che rappresentano il 60% del totale degli investimenti in recupero abitativo e il 42,5% del totale della spesa per recupero edilizio in senso lato (compresi gli stabilimenti produttivi e gli edifici pubblici), ma anche da altri due parametri fondamentali: il numero delle domande presentate, che dal 1998 a fine 2016 supera i 14,3 milioni, dando il segno di un’agevolazione largamente diffusa e molto ben nota ai cittadini (se si considera la stima Istat di 25,9 famiglie, le domande presentate sono pari al 55%); il numero degli occupati che equivalgono a 291mila posti di lavoro nel 2016 e a un totale di 1,46 milioni di posti di lavoro cumulati negli anni 2011-2016.

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