I costi per l’affitto o il mutuo incidono sullo stipendio tra il 50 e il 65%

Per il 70% degli italiani la casa costituisce la principale voce di spesa, sottraendo liquidita’ all’economia domestica. Se il suolo fosse considerato un bene comune, al pari dell’acqua, come in Germania, i costi di locazione abitativa, che intaccano oggi il 65% della busta paga degli italiani, potrebbero scendere in modo esponenziale. Dal 1963 fino al 1985 il costo per una locazione o per una rata di mutuo in Italia incideva solo per il 20% su uno stipendio medio. Che la casa sia ancora oggi tra i primi desideri dei giovani italiani e’ confermato da una recente ricerca dell’Istituto Ixe’ — scrive il Velino — che evidenzia come un italiano su 4 tra i 18 e 34 anni abbia il sogno di acquistare una casa. Pero’ lo studio mette anche in risalto che in Italia il 75% dei giovani tra i 16 e i 34 anni vive con i genitori e 2 terzi di questi (51%) non lo fa per libera scelta, ma perche’ non puo’ permettersi un alloggio. L’analisi di Francesco Maria Esposito, urbanista e architetto, founder partner di World-Law, Economics & Architecture, e’ contenuta nel Libro “Edificabilita’ bene comune” (Cacucci Editore, Bari). Lo studio dell’autore propone, per uscire dalla crisi italiana, un’economia immobiliare libera da speculazioni e la realizzazione di un piano abitativo pluriennale nazionale, a costo zero per lo Stato, con un consumo di suolo quasi nullo, in grado di assicurare 480mila alloggi in 10 anni a prezzi convenzionati.

arpe DUBBI SULLE NUOVE RENDITE CATASTALI? RIVOLGITI ALL’ARPE: UN COMMERCIALISTA A TUA DISPOSIZIONE. E’ SUFFICIENTE ESSERE ISCRITTI

 

 

 

Articoli Correlati