Roma, si allarga la zona rossa dopo il crollo del palazzo

Il palazzo ancora in bilico mentre si allarga la zona “rossa”, accessibile solo agli addetti ai lavori, con un’ulteriore protezione davanti all’edificio andato giu’ per meta’. Proseguono le verifiche per far luce sulle cause del crollo della palazzina di via della Farnesina a Roma. La strada rimane chiusa e presidiata, ma tra i cittadini cresce il timore di nuovi
crolli. “Abito in una palazzina considerata praticabile – racconta Stefano, arrivato sul posto con il suo cagnolino – pero’
ho deciso di non rientrare a casa per il momento perche’ ho paura. Se e’ vero che le fondamenta hanno ceduto a causa di un’infiltrazione come fanno a ritenere che i palazzi attorno siano sicuri?”. E Stefano non e’ l’unico ad avere timore. “Non ci fidiamo piu’ di quello che ci dicono – racconta Fabio, un altro abitante delle palazzine interessate – e se la parte dell’edificio rimasta in piedi dovesse crollare, come fanno ad assicurarci che non ci saranno conseguenze negli altri stabili?”. Racconta l’amministratore di condominio, Riccardo Chiarinelli: “C’e’ stato un ulteriore spostamento
dell’edificio”. “Speriamo che venga demolito a breve – commenta un altro condomino – almeno cosi’ potremmo recuperare parte delle nostre cose. Ora non puo’ entrare nessuno”. Da indiscrezioni, sembrerebbe che i vigili del fuoco abbiano riferito agli inquirenti che il palazzo non e’ collassato per questioni strutturali. Tra le ipotesi al vaglio di chi dovra’ fare luce sull’accaduto c’e’ quella di un cedimento delle fondamenta a causa di infiltrazioni d’acqua. Il pm Carlo
Lasperanza, titolare del fascicolo aperto per disastro colposo, ha affidato a due consulenti l’incarico di accertare i motivi
del crollo. Si tratta di Lucrezia Le Rose e di Claudio De Angelis, gli stessi che si sono occupati anche del crollo
parziale del palazzo di lungotevere Flaminio, avvenuto lo scorso gennaio.

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