Mutuo ed affitto pesano sempre di più: un italiano su 7 torna a casa da mamma e papà

Pagare l’affitto o il mutuo pesa e allora per andare avanti c’è chi deve tornare indietro, sotto un unico tetto con mamma e papà. A confermarlo è l’Eurispes — riporta Il Sole 24 Ore — che nel suo annuale Rapporto spiega che «molti hanno dovuto mettere in atto strategie anti-crisi come tornare a casa dai genitori (13,8%)», o «in quella dei suoceri». Di fatto un italiano su sette torna indietro. Centrale dunque il tema del reddito, dal momento che «quasi la metà delle famiglie non riesce a far quadrare i conti». «Il 48,3% non riesce ad arrivare alla fine del mese», con un incremento «di circa un punto percentuale rispetto all’anno scorso, dove si registrava un 47,2%». Di conseguenza «il 44,9% per arrivarvi è costretto a utilizzare i propri risparmi». Solo in una casa su quattro si è in grado di mettere qualcosa da parte. Nel dettaglio: «Le rate del mutuo per la casa sono un problema nel 28,5% dei casi, mentre per il 42,1% di chi è in affitto lo è pagare il canone. Il 25,6% delle famiglie ha inoltre difficoltà a far fronte alle spese mediche». Ancora: ha bussato alle porte della banca per chiedere un prestito il 28,7% delle famiglie, ma nel 7,8% dei casi non è stato concesso. «Il motivo più frequente risulta essere il mutuo per l’acquisto della casa (il 46,8%). Seguono poi la necessità di pagare debiti accumulati (27,6%), il bisogno di saldare prestiti contratti con altre banche/finanziarie (17,9%)«, che arriva a pari merito con «il dover affrontare spese per cerimonie (17,9%)». C’è poi un altro 10,9% che ha chiesto un prestito per cure mediche e infine un 2,2% che vi ha fatto ricorso per potersi pagare le vacanze. «La maggior parte degli italiani (62,5%) è convinta che le tasse non si siano abbassate nell’ultimo periodo». Ad esempio, si spiega, «il 44,6% dei cittadini è sicuro che l’annunciata chiusura di Equitalia e l’eliminazione, dai calcoli del debito, degli interessi non miglioreranno la situazione per cittadini ed imprese in difficoltà economiche»; contro un 32,8% che invece considera questi interventi come risolutivi. «Sulla riduzione del canone Rai, il 51% si è detto convinto che sia stato diminuito, contro il 49% che ha risposto negativamente», sottolinea. E ancora, «sull’abolizione della Tasi-Imu (sulla prima casa) il sì prevale» tra circa il 60% degli intervistati.

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