Inquinamento: sta per arrivare la maxi sanzione dell’Europa

Ha già un nome in codice, la chiamano «madre di tutte le sanzioni», stimata in diverse centinaia di milioni, «potenzialmente sino a un miliardo». L’Italia — scrive La Stampa — rischia per la continua violazione delle norme sulla qualità dell’aria, ora che l’Ue rilancia le due procedure aperte da tempo contro Roma. Quando arriverà – alla fine del lungo iter che hanno le procedure di infrazione europee e salvo colpi di scena non previsti – dover pagare la multa sembrerà però la migliore delle peggiori notizie, potrà parere quasi un’inezia rispetto al pedaggio di vite umane imposto dalla polveri sottili, alle 66 mila morti premature attribuite allo smog ogni anno, ai 695 mila anni di vita bruciati dall’ossigeno avariato e logorato dalla vita moderna. La Commissione Ue, garante del rispetto delle norme che gli Stati si sono attribuite, sta per muoversi. Fonti concordanti rivelano che, per metà febbraio, è atteso il parere motivato (secondo stadio della procedura avviata nel 2015) che inviterà Roma a correggere lo sforamento dei limiti minimi di biossido di azoto contenuti nell’atmosfera, inquinante che scaturisce per il 40 per cento dal traffico stradale. Per marzo, secondo la tabella di marcia dell’esecutivo, c’è in canna un secondo parere per una seconda variazione sul tema dell’irregolarità, stavolta per le «Pm10», le polveri sottili, killer invisibile che uccide anzitempo da noi come in nessun altro Paese dell’Unione.

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