Fra sigarette e benzina la manovrina ci costerà 50-60 euro l’anno

Se possedete un’auto e fumate, la prossima manovrina di primavera che ci chiede Bruxelles per ridurre il deficit vi potrebbe costare all’incirca 50-60 euro l’anno. Sulla carta — scrive La Stampa — è questo il peso dei prossimi rincari di carburanti e tabacchi. Il governo conta infatti di aumentare le accise per incamerare circa 1,5 miliardi Iva compresa: qualche centinaio di milioni dai tabacchi, il resto dai carburanti. «L’ipotesi di un aumento delle accise sui carburanti non è purtroppo una novità e insiste nel penalizzare il settore petrolifero oltre che i consumatori», protesta il presidente dell’Unione petrolifera, Claudio Spinaci. «Stando alle nostre stime – spiega – per recuperare il miliardo di euro di cui si parla in questi giorni, si tratterebbe di un ulteriore incremento di non meno di 3-4 centesimi euro/litro». Cifra destinata a superare anche la soglia dei 4 cent per litro nel caso, come sembra, gli aumenti partissero ad aprile e dunque venissero concentrati in appena 9 mesi. Con aumenti del genere, secondo stime di mercato, l’aggravio annuo sarebbe compreso tra i 26 euro delle vetture a benzina ed i 34 dei diesel. I calcoli sui tabacchi sono invece un poco più complicati ma, come spiega il professor Marco Spallone, vicedirettore del centro studi Casmef-Luiss, l’aumento in questo caso «potrebbe agitarsi sui 10-20 centesimi a pacchetto». Che moltiplicato per le 13 sigarette che in media fumano gli 11 milioni di fumatori italiani si traduce in un rincaro medio di 20/35 euro in più all’anno a persona.

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