Mini-ristrutturazioni edilizie: in Sardegna burocrazia azzerata

L’urbanistica viaggia su un doppio binario in Consiglio regionale della Sardegna. L’Aula — scrive la Nuova Sardegna — ha licenziato all’unanimità la legge che semplifica al massimo le autorizzazioni per i piccoli lavori di ristrutturazione in casa e spesso non ci sarà neanche più bisogno di chiederla. Un esempio? Per «le opere interne che non aumentino la cubatura più del 10 per cento», è scritto nella leggina licenziata. Poi poche ore dopo, davanti alla commissione del Consiglio, è cominciata la processione di chi ha qualcosa da dire o contestare sulla proposta di legge urbanistica, è quella dei bonus anche per gli alberghi, e i problemi sono saltati fuori. Gli ambientalisti hanno confermato il loro no, i sindacalisti degli edili sono sembrati soddisfatti ma non troppo. Senza questo passaggio la Sardegna rischiava di rimanere esclusa dalla semplificazione edilizia controfirmata a febbraio dal presidente della Repubblica. Per i piccoli lavori – è la sintesi dei quattro articoli votati – sarà tutto più semplice. Da oggi in poi sono una trentina i casi in cui non dovrà essere più richiesto il via libera paesaggistico. Gli esempi più significativi sono questi, compreso il necessario linguaggio burocratico sempre presente quando c’è di mezzo l’edilizia. Si comincia con «le opere interne che non alterino gli esterni», poi gli interventi di manutenzione delle facciate di case e palazzi, oppure ancora «l’eliminazione delle barriere architettoniche senza però che ci sia un impatto sull’esterno dell’immobile», o le opere destinate al consolidamento statitico. Altri interventi sono stati invece declassati – cioè dovrà essere richiesta solo l’autorizzazione paesaggistica semplificata – e l’onere della licenza passerà ai Comuni, che dovranno rilasciarla non più entro quattro mesi ma in sessanta giorni. In questo caso le semplificazioni riguardano una quarantina di casi ma i più significativi sono gli incrementi volumetrici che non superino il 10 per cento della superficie esistente, le modifiche delle facciate e l’adeguamento delle case alle norme antisismiche anche se quest’accorgimento non è una priorità in Sardegna. A conti fatti, come scrive la Regione in un comunicato, «la semplificazione burocratica sarà un vantaggio per i cittadini».

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