Falso contratto d’affitto per ottenere la casa popolare: indagato perugino

Un falso contratto d’affitto per usufruire di una casa popolare. Chiuse le indagini per un perugino, inquisito dalla Procura per falsità materiale commessa da privato, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, invasione di edificio e simulazione di reato. Secondo l’impianto accusatorio formulato dal sostituto procuratore Gemma Miliani, l’indagato, per poter usufruire con la famiglia di un alloggio di edilizia residenziale, avrebbe falsificato un contratto di locazione “in apparenza” stipulato tra lui e un funzionario comunale addetto all’assegnazione delle case popolari, apponendo così la falsa sottoscrizione del rappresentante in questione e utilizzando un modulo contrattuale relativo a un altro contratto. Per poter usufruire di un casa popolare è previsto un bando dove – in base ai requisiti (reddito, ect) si viene inseriti in una lista d’attesa. Per il pm avrebbe dunque occupato abusivamente l’appartamento, provvedendo anche al cambio della serratura dell’abitazione e all’intestazione a suo nome delle bollette. L’indagato, difeso dall’avocato Luca Pietrocola, dal canto suo nega ogni responsabilità a lui attribuita.

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