Scade il secondo acconto della cedolare secca sugli affitti

Ultime ore per ricalcolare e ridurre il secondo (o unico) acconto della cedolare secca sugli affitti, in scadenza giovedì 30 novembre. Una chance — scrive Il Sole 24 Ore — che interessa soprattutto i proprietari di case locate che sono rimaste sfitte, ma anche chi ha ridotto il canone all’inquilino o ha cambiato tipo di contratto, da libero a concordato. La tassa piatta sui redditi delle locazioni abitative va calcolata – in generale – con il “metodo storico”, cioè partendo dall’imposta dovuta per lo scorso anno e pagandone il 95% (di cui il 40% a titolo di primo acconto e il 60% quale secondo acconto). In molti casi, però, è possibile ridurre l’importo da pagare – o azzerarlo – applicando il “metodo previsionale”. In pratica, si tratta di parametrare l’imposta dovuta sulla base del reddito che si presume di ricavare quest’anno dagli immobili locati. Attenzione, però: ormai è una possibilità riservata solo ai contribuenti persone fisiche che non agiscono in regime d’impresa e hanno compilato il modello Redditi 2017. Chi ha fatto il modello 730 e subisce le ritenute in busta paga, per vedersi ridotto l’acconto di novembre, avrebbe dovuto comunicare tale circostanza al proprio datore di lavoro entro la scadenza di legge del 30 settembre scorso. Se si paga di più si maturerà un credito nella prossima dichiarazione.

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