Bonus energia: colpiti infissi e domotica
Limiti allineati al mercato per alcune tipologie di interventi. Mentre, in altri casi, i tetti sono decisamente bassi. Con un effetto che rischia di penalizzare imprese e cittadini. La bozza di decreto del ministero dello Sviluppo economico che ritocca i parametri di riferimento degli sconti fiscali per la riqualificazione energetica — scrive Il Sole 24 Ore — è destinata a cambiare i connotati dell’ecobonus. L’introduzione di massimali unitari, parametrati al metro quadrato o al kilowatt, punta a rendere più trasparente il sistema: con prezzi vicini ai valori di mercato sarà, infatti, più difficile portare in detrazione lavorazioni che non dovrebbero rientrare nel perimetro dell’efficientamento energetico. Anche perché Enea, con il nuovo assetto, potrà effettuare controlli a campione sugli interventi. Il problema, però, è che in alcune situazioni questi valori sono troppo bassi, secondo i calcoli dei produttori. Così, c’è il rischio di far perdere a imprese e cittadini molti euro di potenziali detrazioni. Il caso che, meglio di tutti, racconta la situazione è quello degli infissi. Per l’acquisto e la posa in opera di un prodotto in zona climatica C, ad esempio in Campania, la stima delle imprese della filiera è che serva una cifra che si aggira intorno agli 800 euro al metro quadrato, considerando serramento, installazione, costo di avvolgibile, controtelaio, cassone e assistenza muraria. In zone climatiche mediamente più fredde si sale, fino a sfiorare i mille euro. Di questo costo sarà possibile recuperare solo una parte piuttosto piccola: 350 euro al metro quadrato. Quindi, un risultato finale di 175 euro di detrazione contro gli attuali 400, in assenza di massimali unitari. Con una perdita secca di oltre il 50% dello sconto fiscale. Uno scenario che si verificherà, molto simile — continua Il Sole 24 Ore — anche per l’installazione di un sistema di domotica, con il limite massimo di 25 euro al metro quadro, sotto la media di mercato di circa 80 euro. Le nuove tabelle – va detto – non hanno però sempre effetti di questo tipo. Basta guardare alle caldaie a condensazione. Per un impianto medio, da circa 26 kW, sarà possibile spendere 6.500 euro. Un valore perfettamente allineato al mercato.
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