Anderson alla Raggi: “invece di tassare le case sfitte pensi a censire chi realmente ha diritto ad abitarci”

La sindaca Virginia Raggi, nel colloquio che ha avuto col premier Giuseppe Conte, ha parlato dell’emergenza abitativa, che a Roma registra numeri importanti: 13 mila le persone che vivono in stabili occupati, 9 mila quelle in lista per l’assegnazione di un alloggio popolare. Se gli sgomberi sono stati al centro dell’incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al premier la sindaca ha accennato l’ipotesi di ripristinare il pagamento di Imu e Tasi sulle case sfitte: una leva, secondo la Raggi, per spingere costruttori e privati a rimetterle sul mercato e offrire un’alternativa alle famiglie a basso reddito ferme da anni in graduatoria. “Ma è una idea totalmente sballata – l’ha definita l’on. Massimo Anderson, presidente di Federproprietà – perché i proprietari già pagano sulle case sfitte la tassa sui rifiuti, le bollette di luce e gas a tariffe più elevate, le rate di condominio. La sindaca pensi invece a indire un censimento su chi ha realmente diritto ad abitare in un alloggio popolare e su chi è moroso. Queste sono iniziative serie”.

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