I notai: compravendite in calo, imposte in aumento

Nonostante si sia verificato un calo di compravendite di «prime case» dal 2016 al 2017, pari al 4,5%, le imposte incassate dall’erario, attraverso atti dei notai, hanno generato nello stesso periodo un aumento di gettito pari al 10,5%, passando dai 383.274.036 euro del 2016 ai 424.411.523 euro del 2017, secondo quanto riporta il quotidiano Italia Oggi. Le abitazioni per cui c’è stata maggiore richiesta di agevolazioni «prima casa» sono quelle di tipo civile, A/2 (il 50% del campione) e le abitazioni di tipo economico, A/3 (il 30%). I villini, A/7, invece, rappresentano solo il 10% del campione. Non solo: su 246.539 abitazioni acquistate nel primo semestre 2018 è stata chiesta l’agevolazione prima casa per 177.212 immobili. E questo significa che oltre metà degli immobili abitativi in Italia viene acquistata con agevolazioni prima casa. E ancora: le compravendite dei privati sono il vero motore del mercato (90,78% delle abitazioni vendute nel primo semestre 2018), mentre le vendite gestite da imprese sono in stallo (solo il 9,23% degli atti). Infine, tornando al maggior gettito, assicurato alle casse dello Stato, dal 2016 al 2017, a motivare il surplus «probabilmente anche un valore catastale maggiore degli immobili acquistati nel corso dello scorso anno, a causa dell’aggiornamento delle rendite catastali che i comuni stanno via via procedendo ad effettuare»: a rivelare il tutto è un circostanziato studio del Consiglio Nazionale del Notariato, elaborato tramite Notartel spa (società informatica dei notai); il report traccia i dati forniti dal 98% dei notai in esercizio. Dati che vanno ad alimentare un più ampio monitoraggio su compravendite di beni mobili e immobili, mutui, donazioni, imprese e società, relativo al primo semestre dell’anno in corso. E che contengono anche un focus appositamente dedicato alle agevolazioni erogate nel biennio 2016/17.

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