Alloggi popolari, nuova legge in Toscana
Più equità, più efficienza nel sistema dell’edilizia pubblica, più autonomia per i Comuni e nessun aumento dei canoni. Questi i capisaldi della nuova legge regionale sulla casa approvata dal Consiglio regionale della Toscana. Il giudizio di Cgil-Cisl-Uil Toscana e dei sindacati inquilini Sunia-Sicet-Uniat: “Testo migliorato. Ci sono aspetti positivi e criticità”. Si tratta di un provvedimento che interesserà direttamente o indirettamente oltre 1 milione di persone che già abitano nelle 49.751 case popolari toscane, 21.888 famiglie che hanno presentato, attraverso i bandi comunali, domanda di assegnazione di una casa pubblica, 366 lavoratori che operano nelle aziende di proprietà dei Comuni che hanno il compito di gestire e mantenere il patrimonio immobiliare. “E’ una legge che cerca di coniugare i diritti e la legalità, il rigore con l’umanità e non aumenta i canoni di affitto – spiega l’assessore regionale alla Casa Vincenzo Ceccarelli – Abbiamo voluto aumentare l’efficienza del sistema e per questo saranno fissati una serie di parametri di efficienza che dovranno essere rispettati da tutti i soggetti gestori. Ci sarà un unico contratto di servizio uguale per tutta la Toscana, che rappresenterà un elemento di equità, e saranno fissate delle percentuali degli introiti da destinare alla ristrutturazione degli alloggi”.
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