Il rischio di una nuova tassa da 538 euro a famiglia

Una tassa che colpisce le famiglie italiane. Lo spauracchio dell’aumento dell’Iva a partire dall’1 gennaio del 2020. Un incremento delle aliquote sull’imposta del valore aggiunto — scrive il Giornale — potrebbe innescare un salasso per le tasche delle famiglie di 538 euro. Si sale poi a 857 euro per imprenditori e liberi professionisti, fino a toccare i 658 euro per le famiglie che vivono in Lombardia o Trentino Alto Adige. Il Sole 24 Ore di fatto ha simulato l’aumento dell’Iva che potrebbe abbattersi sull’economia già dal prossimo anno, provando a tracciare anche le conseguenze in termini economici per le tasche degli italiani. A farne le spese saranno in gran parte i single e le famiglie più numerose. Soffrirà di più il rincaro chi di fatto spende soprattutto in beni con aliquota al 22 per cento. Tra questi di certo troviamo abbigliamento, calzature, arredamento, bibite e anche vini e liquori. Resterà invece al riparo dal salasso chi invece acquista beni con aliquota al 4 per cento come ad esempio pane, frutta o verdura. Ma occhio: la clausola di salvaguardia andrà anche a toccare l’aliquota fissata al 10 per cento che riguarda ad esempio carne, pesce, miele e dolciumi. Ma anche lavori in casa, trasporto locale, cinema o teatri. La fascia d’età di consumatori più colpita da un innalzamento dell’Iva è quella compresa tra i 18 e i 34 anni. La fascia invece più al riparo dalla mazzata Iva invece è quella che riguarda gli anziani. Insomma l’Iva resta una sorta di incognita (costosa) ad entrare in scena già dal prossimo anno. Un’altra mazzata sui consumi che sono già abbastanza fermi.

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