Bonus ristrutturazione anche senza l’acquisto: ecco quando è possibile

Il bonus ristrutturazione presuppone interventi sull’immobile di manutenzione straordinaria. Nella quasi totalità dei casi — spiega il sito Investireoggi.it — è il proprietario ad eseguirli, perché, come si può facilmente intuire, è suo l’interesse ad apportare certe migliorie. Tuttavia potrebbe anche essere l’inquilino, in accordo con il proprietario, a sostenere le spese per i lavori e ad avere quindi diritto a recuperarne una parte mediante il bonus ristrutturazione. C’è un altro caso particolare sul quale l’Agenzia delle Entrate ha sentito di dover fornire chiarimenti. Evidentemente si tratta di una fattispecie rara ma non impossibile. Lavori di ristrutturazione prima del rogito: se l’acquisto non si perfeziona si perde il bonus della detrazione? Sappiamo che in genere, prima del rogito notarile per l’acquisto di una casa, ci sono alcuni step attraverso i quali passa la compravendita immobiliare. Il rogito, infatti, è preceduto dalla proposta di acquisto e dal cd compromesso immobiliare (detto anche preliminare di acquisto). Soprattutto quando si acquista da costruttore potrebbe anche accadere che ad assumersi l’onere di coprire economicamente i lavori necessari sia il futuro acquirente. Dopo il compromesso può anche capitare che purtroppo le cose non vadano come sperato. In tal caso il promissario acquirente mantiene il diritto a detrarre la spesa anche se poi l’acquisto non si perfeziona alla fine. E’ uno scenario che si può prevedere ad esempio nella formula rent to buy se poi non si arriva all’acquisto.

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