Nel mirino del fisco Affitti brevi e case vacanza

Il Fisco stringe il cerchio sugli affitti brevi e su chi decide, ad esempio, di farsi pagare per un breve periodo da un turista mettendo a disposizione la propria casa o una stanza, secondo quanto scrive il Giornale. L’Agenzia delle Entrate dunque potrà avere accesso alla banca dati su cui coloro che ospitano turisti devono comunicare le generalità di chi alloggia nella propria struttura. Usando questo tipo di strumento, come ricorda il Sole 24 Ore, il Fisco potrà mettere a confronto i dati delle dichiarazioni dei redditi con quelli presenti nella banca dati. Una mossa che andrà ad evidenziare gli eventuali scostamenti tra il reddito e l’attività portata avanti con l’affitto dell’immobile. In questo momento sulla banca dati della polizia risultano circa 200mila alloggi registrati. La mole di annunci che invece si trovano su alcune piattaforme web per mettere in contatto locatario e cliente ammonta a circa 400 mila unità. Il doppio di quello riscontrabile sulla banca dati degli agenti. E su questo fronte già pronte a scattare le multe e le ammende. Come ricorda il Corriere, per una notte di attività a cui non segue comunicazione degli ospiti la sanzione può arrivare fino a 206 euro. Una stangata importante che cerca di frenare la corsa all’evasione di chi pensa di mettere in affitto una stanza della propria casa per un breve periodo.

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