triplicano le imposte ipocatastali, cedolare sugli affitti al 12,5%

Sale l’imposta ipotecaria e catastale da 50 a 150 euro sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro (prima casa e altri immobili) e potrebbe crescere di un quarto anche la cedolare secca sugli affitti a canone concordato con l’innalzamento dell’aliquota dal 10% al 12,5%. Le misure — scrive Il Sole 24 Ore — sono previste nella legge di bilancio a cui sta lavorando il governo e che potrebbero pesare sul mercato immobiliare da anni in sofferenza. L’aumento delle imposte ipocatastali è previsto esplicitamente nel Documento programmatico di bilancio appena varato dal governo nella riunione notturna del Consiglio dei Ministri. Nel Dpb si legge infatti che sarà previsto un «innalzamento delle imposte ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro (Prima casa, altri immobili) da euro 50 a euro 150 ciascuna». Un aumento a cui però segue anche «contestualmente» un ritocco fiscale, stavolta più vantaggioso, verso il basso «al fine di equiparare il prelievo tributario di queste imposte sui trasferimenti immobiliari». Si prevede infatti – si legge ancora nel Documento programmatico di bilancio – anche « la riduzione da euro 200 a euro 150 per ciascuna imposta sui trasferimenti immobiliari soggetti». Tra le misure che si dovrebbero leggere nella legge di bilancio — continua Il Sole 24 Ore — c’è anche il ritocco della cedolare secca sugli affitti a canone concordato in scadenza nel 2019. La cedolare sarà – a quanto risulta – confermata e resa strutturale, ma il governo sta pensando di alzare l’aliquota in su: attualmente è del 10%, potrebbe salire al 12,5% (+25%). Un aumento che, come abbiamo visto, trova la ferma opposizione dei proprietari, con in testa Federproprietà.

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