Affitti e blocco degli sfratti: i rischi per i proprietari con inquilini morosi
Se un inquilino ha perso il lavoro o ha visto i suoi redditi falcidiati dalla cassa integrazione per colpa della pandemia che cosa fa? Se non ce la fa proprio — scrive il Corriere.it — la prima spesa che taglia è quella del canone d’affitto. Ma se il proprietario di casa si trova a sua volta nella situazione dell’inquilino perché ha perso a sua volta il lavoro e perde il reddito del canone come se la cava? Con l’ulteriore conferma, prevista dal decreto Mille proroghe , di altri sei mesi del blocco degli sfratti e del rilascio delle case pignorate trasferite a un nuovo proprietario, purché abitate dal debitore e dai suoi familiari, si è pensato a una soluzione per gli inquilini in difficoltà così come con la proroga della moratoria sui mutui si è pensato a una soluzione (la cui reale sostenibilità nel tempo è tutta da vedere) per chi non riesca al momento a onorare il debito con la banca che lo ha finanziato. Certo, per tornare agli affitti, non si può pensare di mettere sulla strada da un giorno all’altro le famiglie inadempienti, anche se con tutta evidenza, considerando che i tempi già abitualmente lunghi delle esecuzioni con la forza pubblica sarebbero comunque amplificati dall’emergenza sanitaria, nei prossimi mesi sarebbe successo ben poco. Va poi aggiunto — continua il Corriere.it — che una buona parte degli sfratti bloccati riguarda situazioni precedenti alla pandemia, visto che le esecuzioni sono bloccate dallo scorso marzo. Il problema vero è che in analogia con quanto succede con le attività rimaste chiuse in forza di legge bisognerebbe prevedere indennizzi congrui ai proprietari per le perdite subite, anche in questo caso in forza di legge.
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