Roma, investimenti immobiliari in caduta per il Covid: – 50%
Il Covid ha accentuato una situazione critica preesistente e gli investitori oggi frenano sulla capitale. Nei numeri questa disaffezione c’è tutta: i volumi degli investimenti non residenziali del 2020 sono stati pari a circa 900 milioni di euro (a Milano 3,9 miliardi). A Roma, secondo Bnp Paribas real estate — scrive Il Sole 24 Ore — si conferma quindi il sottodimensionamento del mercato dei capitali. Quei 900 milioni segnano un calo del 50% rispetto al 2019 e del 40% sulla media annuale degli ultimi cinque anni. Gli uffici hanno rappresentato il 75% del totale (-10% sul 2019), mentre calano i volumi di retail e alberghiero (-85% circa ciascuno). Intanto all’orizzonte si profila la gara per l’ex caserma Guido Reni a Roma, di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, e attira l’interesse di molti protagonisti del real estate italiano. Una rigenerazione di cui si parla da anni e che potrebbe diventare realtà quando Cdp otterrà – sembra a breve – i permessi a costruire. Un progetto di ampio respiro, sul quale ha messo gli occhi anche Coima, in una città che sul fronte immobiliare frena. I grandi investitori sono sconcertati dalla mancanza di regole e dalla farraginosità della burocrazia. Solo chi conosce la realtà romana si lancia in iniziative immobiliari, anche di successo, ma che restano singoli progetti in un panorama senza visione. Lo dicono alcuni investitori internazionali, tra i quali Tristan, che hanno scelto di cedere i propri asset e lasciare la capitale dopo aver visto come burocrazia e immobilismo tengano in scacco la città. A questo si aggiungono le difficoltà di un centro urbano dove in ogni angolo si devono fare i conti con la storia e con reperti e monumenti che ne sono la traccia. PROBLEMI DI CONDOMINIO? L’ARPE LI RISOLVE CON SOLI 8 EURO AL MESE. CONSULENZE TECNICHE-LEGALI-FISCALI GRATUITE PER TUTTO L’ANNO