La Cassazione: prova a 360° per l’Usucapione del lastrico solare
Per l’usucapione del lastrico solare non basta dimostrare che gli altri condòmini non abbiano mai usato il bene negli ultimi 20 anni, ma occorre fornire la prova di avere tenuto in tale periodo e ininterrottamente una condotta tale da rendere chiara all’esterno la volontà di usare il medesimo come proprietario, escludendo tutti gli altri da qualsiasi utilizzo contemporaneo. Lo ha ricordato la seconda sezione civile della Corte di Cassazione nella recente sentenza n. 9380 del 21 maggio scorso, di cui dà notizia il quotidiano Italia Oggi. Per usucapire un lastrico solare non ci si può limitare a provare in giudizio il semplice non uso di esso da parte degli altri condòmini, perché il diritto di comproprietà non si prescrive. La Suprema Corte ha infatti ricordato come il condòmino che deduca di avere usucapito il bene sia chiamato a provare di averla sottratto all’uso comune per il periodo previsto dalla legge, dovendo quindi dimostrare una condotta diretta a rivelare in modo inequivoco che si è verificato un mutamento di fatto nel titolo del possesso, costituita da atti univocamente rivolti contro i compossessori e tale da rendere riconoscibile a costoro l’intenzione di possedere il bene come unico proprietario.
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