Sì del Senato al decreto ristori: le novità su mutui e affitti
Il Senato ha approvato il decreto legge Ristori, su cui il governo ha posto la questione di fiducia. Il provvedimento, approvato a Palazzo Madama con 154 voti a favore e 122 contrari, passa ora alla Camera. Il testo ingloba quattro decreti che fissano, fra l’altro, norme sugli affitti e i mutui. Dopo il via libera con fiducia a Palazzo Madama, dove la presidente Elisabetta Casellati è intervenuta per scremare alcune norme ‘improponibili’, il passaggio alla Camera è previsto rapido e blindato per evitare intoppi in vista della scadenza del 27 dicembre, rimandando ulteriori sostanziosi interventi al già previsto Ristori 5, atteso a gennaio. A partire dal 2021 la dote per gli aiuti sarà infatti rimpinguata grazie al nuovo scostamento da circa 20 miliardi annunciato dal governo. Il decreto Ristori prevede, tra l’altro, lo stop alle rate dei mutui: lavoratori in Cig, autonomi e professionisti, inclusi artigiani e commercianti, potranno accedere al Fondo Gasparrini per la sospensione del pagamento delle rate dei mutui per la prima casa per tutto il 2021. Si tratta di una proroga rispetto a quanto previsto da Cura Italia e dl Liquidità. Inoltre nei Comuni ad “alta tensione abitativa” lo Stato restituirà al proprietario dell’abitazione non in regime di cedolare secca la metà dello sconto applicato all’inquilino, fino al massimo di 1.200 euro sui 12 mesi; su uno sconto di 200 euro al mese il rimborso massimo è dunque di 100 euro.
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