L’ANCE: crollati gli investimenti nell’edilizia, Draghi parta dai cantieri
Il settore delle costruzioni non riesce a rialzarsi. Come benzina sul fuoco, il Covid ha annientato anche i primi segnali di ripresa del 2019, affossando ulteriormente un settore già piagato da 12 anni di crisi. E’ il grido d’allarme dell’Ance che, preoccupata anche per il rischio che l’incapacità di spendere del nostro Paese mandi in fumo le risorse del Recovery fund, guarda con speranza al presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi e suggerisce di mettere in cima all’agenda delle priorità il grande problema dello sblocco dei cantieri. Dubbi invece sul superministero che unisca infrastrutture, energia e ambiente, ritenuto “non attuabile”. Il 2020, rileva l’Osservatorio congiurale sull’industria delle costruzioni dell’Associazione dei costruttori, ha segnato un nuovo crollo degli investimenti in costruzioni: il lockdown di marzo e aprile e il perdurare dell’emergenza sanitaria, infatti, hanno ridotto gli investimenti del 10% (a 118.354 milioni di euro), spegnendo quei primi segnali di ripresa che si erano visti nell’anno precedente e determinando un “impatto pesantissimo” per un settore che dal 2008 ha già perso 137 mila imprese e visto i livelli produttivi ridursi di oltre un terzo.
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