Ribadito dalla Cassazione l’obbligo di motivazione per il classamento catastale

Si consolida ormai la giurisprudenza di legittimità, ma anche di merito, che richiede senza mezzi termini dall’amministratore finanziario ai vari livelli di motivare dettagliatamente l’attribuzione o la variazione di rendita: non sono affatto sufficienti – secondo quanto sempre sostenuto da Federproprietà che, si ricorda, ha anche istituito un apposito ufficio di consulenza – i richiami alla situazione generale ai mutamenti del contesto urbano e del tessuto socio-economico. Le stesse microzone in cui i Comuni suddividono il territorio, pur caratteristicamente individuate, non sono adeguate a rendere conto delle singole situazioni, edificio per edificio (v. da ultimo Cass. 20251/2015).

 

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