Anche l’Ocse vuole che torni l’odiata e ingiusta tassa sulla prima casa

L’Italia cresce “a un ritmo moderato”: l’Ocse stima che nel 2017 il Pil salira’ dell’1%, ma nel 2018 la crescita si
ridurra’ allo 0,8% (la piu’ bassa fra i principali Paesi) soprattutto a causa di una “correzione” dei conti che
l’organizzazione di Parigi stima nell’1%. Se l’intervento sara’ inferiore, visto che lo stesso ministro Padoan ha anticipato di volerlo contenere allo 0,3% del Pil in una lettera inviata la settimana scorsa alla Commissione europea, allora anche nel 2018 la crescita potrebbe superare l’1%. L’economic Outlook dell’Ocse ha messo l’accento soprattutto sulla necessita’ di affrontare le diseguaglianze persistenti. Per quanto riguarda l’Italia questo si traduce nella necessita’ di  “progredire con le riforme strutturali e continuare le politiche di bilancio prudenti, spostando la spesa pubblica verso le infrastrutture, l’innovazione e i programmi contro la povertà”.  Inoltre, per aumentare il gettito fiscale  e rendere allo stesso tempo il sistema piu’ equo, l’Italia dovrebbe, secondo l’Ocse, “ampliare la base fiscale, perseverare nella lotta all’evasione fiscale e introdurre tasse sulla casa di residenza basate su valori catastali aggiornati”. Come la Commissione europea, dunque, secondo l’organizzazione di Parigi sarebbe utile reintrodurre la tassa sulla prima casa.

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