bologna, il cohousing contro la solitudine

Mettere in contatto soggetti a rischio marginalita’ e poverta’ attraverso coabitazioni temporanee basate sul reciproco aiuto e sulla solidarieta’. È l’obiettivo del progetto “Abitare solidale” di Auser nato a Firenze nel 2009 e da un anno presente anche a Bologna. “Ci rivolgiamo ad anziani soli ma anche a persone in condizioni di fragilita’ temporanea, persone che avrebbero difficolta’ a restare nella propria abitazione senza un aiuto”, spiega Paola Marani, coordinatrice del progetto per Auser Bologna. Sono circa 70 le persone che si sono rivolte allo sportello di Auser Bologna aperto in piazza dell’Unita’, di cui 55 in cerca di ospitalita’ e 13 disposti a ospitare. Cinque le coabitazioni attivate per qualche mese e gia’ concluse. Attivata una convenzione con il Comune di Bologna che mette a disposizione i servizi sociali territoriali per segnalare persone che potrebbero rientrare nel progetto e sostiene “Abitare solidale” con un contributo di 10.000 euro. Il progetto e’ sostenuto anche dalla Fondazione del Monte. “Questo progetto e’ un tassello importante della politica sull’abitare che sfocia nel welfare – ha detto Giuliano Barigazzi, assessore al Welfare del Comune – ed e’ innovativo. Oggi, sempre piu’, abbiamo bisogno di uscire dai servizi tradizionali, di innovare e diversificare per rispondere a bisogni sempre piu’ diversificati”.  Proprietari o affittuari che vivono soli, in prevalenza anziani con abitazioni sovradimensionate perche’ il contesto famigliare si e’ modificato e che hanno difficolta’ a sostenere i costi di gestione della casa, che hanno bisogno di un sostegno per la propria autosufficienza o solo di compagnia, potranno ospitare qualcuno che e’ in un momento di difficolta’ economica e sociale o a rischio marginalita’.

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