Crisi e perdita del lavoro fanno aumentare gli sfratti a Catania

Il 10 per cento della popolazione catanese si trova in gravi difficoltà abitative e, a fronte di questo dramma, mancano gli alloggi popolari e manca una vera politica efficace dell’abitare. Secondo i dati elaborati dai sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat sulla base delle comunicazioni ministeriali, Catania è la città in cui il numero degli sfratti emessi passa da 39 nel 2016 (seppure il dato a suo tempo fosse sottostimato) a 746, con un aumento vertiginoso del 1.812,82 per cento. Gli sfratti per morosità sono 692.Il 90 per cento degli sfratti sono causati da morosità incolpevole, dovuta cioè alla perdita o alla diminuzione del reddito delle famiglie a causa della crisi e della perdita del posto di lavoro. Sono solo alcuni dei dati diffusi dai segretari generali delle tre sigle provinciali, Giusi Milazzo, Franco Nicolosi e Giuseppe Camarda. La richiesta all’amministrazione Pogliese è quella di ottenere subito un “tavolo sull’ emergenza abitativa”, ossia uno strumento di concertazione indispensabile sul tema del disagio e del welfare abitativo “per aprire un’ampia interlocuzione con tutte le istituzioni interessate (Comune, Iacp, Prefettura) proprio per pianificare interventi e azioni coordinate tra loro”.

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