Edilizia in legno, la crescita spinta da qualità e sicurezza

Case ed edifici in legno, ovvero bioedilizia pubblica e residenziale, un settore specializzato che cresce e resiste alla crisi edile che aspetta ancora lo sblocco dei cantieri da parte del governo. È lo scenario in controtendenza delineato dal terzo Rapporto Case ed Edifici in Legno di FederlegnoArredo, l’associazione di Confindustria che ne analizza periodicamente lo stato di salute, gli sviluppi, le prospettive e, come spiega Emanuele Orsini, presidente di FederelegnoArredo, “conferma la vitalità di un settore che, nonostante la crisi dell’edilizia, tiene e vale 1,3 miliardi di euro”. Le costruzioni in legno rappresentano infatti il 7% delle nuove abitazioni costruite dal settore edile nel 2017 con 3.224 edifici realizzati sul territorio nazionale, di cui il 90% destinato al residenziale, per un valore complessivo del costruito di circa 700 milioni di euro. Le imprese che operano nella realizzazione di edifici in legno sono spesso diversificate anche in altri segmenti del mercato in legno (grandi costruzioni, ponti, coperture in legno) e complessivamente generano un mercato stimato in 1,3 miliardi di euro. Numeri che mettono in evidenza un trend in decisa controtendenza rispetto a al settore dell’edilizia “tradizionale” ancora in sofferenza, e confermano l’interesse crescente dei committenti privati e pubblici per questa tipologia di costruzioni e per i suoi vantaggi che garantisce: riduzione al minimo dei consumi energetici dell’abitazione, rispetto dei principi della sostenibilità, competitività in fatto di costi di costruzione, sicurezza anti-sismica.

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