Liti in Condominio: rumori o odori molesti al primo posto, animali domestici al secondo

Tanto bistrattati nei discorsi tra vicini di casa, ma a quanto pare gli amministratori restano un punto di riferimento importante e, in diversi casi, riescono a risolvere diversi problemi pratici. O, perlomeno, individuano la persona giusta da mandare. Il sondaggio — scrive la Repubblica — è di Anammi (l’Associazione nazional-europea degli amministratori di immobili), quindi non indipendente, ma la rilevazione è interessante perché condotta su un campione molto ampio (i 13.000 associati sparsi in tutta Italia) e per gli spunti, non banali, che fornisce. In particolare l’indagine si è concentrata sui rapporti tra amministratore e condomini e tra condomini stessi. Un primo dato che colpisce è la socialità: il 30% di chi condivide lo stesso stabile infatti si incontra nel tempo libero. Non si tratta quindi dei brevissimi momenti in ascensore o sul vialetto d’ingresso, ma di occasioni cercate e organizzate per passare del tempo insieme. Nella maggior parte dei casi si tratta di amicizie tra due o più condomini: solo in pochi azzardano le feste condominiali (2,4%) che coinvolgono tutti. Il 12,4% è coinvolto in attività di quartiere (pulizia straordinaria di parchi, ad esempio, e altre attività di volontariato). Poi ci sono i gruppi su Whatsapp: chat comuni il cui utilizzo è molto variegato: organizzare eventi di socialità, condividere informazioni utili a tutti e soprattutto decidere se interpellare l’amministratore. Proprio quest’ultimo, infatti, risulta essere un punto di riferimento irrinunciabile. Il 50% dei professionisti interpellati infatti dice di essere coinvolto “abbastanza spesso” dai suoi amministrati e il 46,8% “sempre”. Nella quasi totalità degli stabili italiani, insomma, il rapporto è molto stretto. E solo una minoranza, il 3,6%, sente di rado i condomini. Essere contattati spesso, però, non è necessariamente sinonimo di buoni rapporti. Ma nella maggior parte dei casi (il 62,8%) gli amministratori segnalano che questi sono “buoni”. C’è però un 35% che descrive come “complicate” le relazioni con i propri amministrati. Ma quali sono i motivi più frequenti per i quali un condomino coinvolge l’amministratore? Oltre la metà delle “beghe” (il 55,2%) — continua la Repubblica — riguarda rumori o odori molesti. Insomma, le camminate con i tacchi di sera tardi, la tv con volume altissimo o i fumi del barbecue che inondano il vicino. Al secondo posto, però, c’è il diverbio che non ti aspetti: quello legato agli animali domestici. Cani lasciati soli che abbaiano o bisogni lasciati non proprio dove dovrebbero causano il 35,2% delle liti. Questo tipo di diverbio supera addirittura quello sulla ripartizione delle spese condominiali (il 25%) e sull’attribuzione dei parcheggi (il 22,8%).Però gli amministratori riescono quasi sempre a “metterci una pezza”.

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