la patrimoniale ricorrente di Imu e Tasi costa ai proprietari 20,5 miliardi l’anno

Se la manovra finanziaria 2020 vale circa 32 miliardi, la patrimoniale ricorrente di Imu e Tasi sulla casa costa ai proprietari 20,5 miliardi all’anno. Non solo — scrive il sito Investireoggi.it — le imposte sulla casa hanno anche avuto l’effetto di far scendere il mercato immobiliare, in Italia, più che altrove, dove – secondo l’Eurostat – il prezzo medio delle case non si è più risollevato da 10 anni a questa parte, a differenza di Francia, Spagna e Germania dove il trend è in timida crescita. Il quadro è impietoso perché gli italiani, tradizionalmente risparmiatori e investitori nel mattone, si vedono oggi massacrati dal fisco al punto che, a fronte di situazioni economiche difficoltose, molti non riescono più a pagare le tasse sulla casa. E non parliamo di immobiliaristi o di ricchi proprietari di case, uffici o terreni, ma di gente comune che ha lavorato una vita per comprarsi un secondo appartamento da sfruttare per andare in vacanza o da lasciare ai figli. Stando a quanto emerge dal Rapporto Imu/Tasi 2019, elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil, sono oltre 25 milioni in Italia i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale. Il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati e dovranno presentarsi alla “cassa” per l’Imu/Tasi per pagare il saldo del prossimo 16 dicembre. In tutto, 10,3 miliardi di euro per un conto che a fine 2019 sarà di 20,5 miliardi di euro. “Il costo medio complessivo dell’Imu/Tasi su una seconda casa, ubicata in un capoluogo di provincia – spiega Ivana Veronese, segretaria confederale Uil – sarà di 1.070 euro (535 euro da versare con la rata di dicembre) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città. Prendendo in considerazione i costi dell’Imu/Tasi sulle prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio sarà di 2.610 euro annui (1.305 euro per il saldo di dicembre), con punte di oltre 6 mila euro”. Chi possiede una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) verserà l’Imu/Tasi con l’aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro a saldo), con punte di 110 euro annui. La media dell’aliquota applicata per le seconde case tra Imu e Tasi – aggiunge Veronese – ammonta al 10,4 per mille. In molti Comuni (480 municipi di cui 18 città capoluogo di provincia) è in vigore “l’addizionale Tasi”, fino a un massimo dello 0,8 per mille, introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi Comuni l’aliquota fino all’11,4 per mille”.

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