la cassazione: Risarcimento da impresa e condominio se si cade sul pavimento bagnato dell’aNDRONE

Condominio e impresa di pulizie devono risarcire per la caduta nell’androne del palazzo se il pericolo del pavimento bagnato, non segnalato, era poco evidente perché solo umido. Più facile evitare il risarcimento quando acqua e sapone sono tanto visibili da imporre prudenza. La Corte di Cassazione (sentenza 4129) — scrive Il Sole 24 Ore — accoglie il ricorso del danneggiato caduto nell’ingresso del palazzo dopo aver fatto visita alla zia che abitava nel palazzo. L’uomo aveva vinto in primo grado, ottenendo un risarcimenti di circa 16 mila euro, come indennizzo per la frattura di tibia e perone. Soldi che erano però “sfumati” in appello. La Corte territoriale, aveva, infatti, accolto il ricorso dell’impresa di pulizie e del condominio, chiamato in causa come custode del vano scala. I giudici di seconda istanza avevano valorizzato il principio della prevedibilità dell’evento: la visibilità era buona e il ricorrente, malgrado l’assenza di una segnalazione, era in grado di percepire la scivolosità del pavimento. La caduta poteva dunque essere evitata — continua Il Sole 24 Ore — prestando la dovuta attenzione. Diversa la decisione della Cassazione. L’uomo non abitava nel palazzo e quindi non conosceva gli orari dedicati alla pulizia, nel pavimento non era rimasta che un pò di umidità, nessuna traccia di acqua e sapone in grado di mettere in allerta. La Suprema corte avverte: tanto più la situazione di pericolo è prevedibile, tanto più il danneggiato è obbligato alla cautela. E nello specifico tanto prevedibile non era. La sentenza è annullata con rinvio alla Corte d’Appello.

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