Decreto Rilancio: chi non deve pagare la prima rata dell’Imu

Il decreto Rilancio appena varato dal governo contiene diverse misure economiche, che vanno ad “abbracciare” ambiti differenti, dalla salute alla sicurezza, passando per il sostegno alle imprese, le tasse e la sanatoria per i migranti. Tra le voci più ricercate tra gli utenti c’è la tassa sulla casa, ma chi potrà non saldare la prima rata dell’Imu? Secondo il testo definitivo del provvedimento, soltanto alcuni soggetti potranno evitare il pagamento di questa imposta. Seguendo quanto riportato nel decreto Rilancio, l’abolizione del versamento della prima rata dell’Imu, quota-Stato e quota-Comune in scadenza alla data del 16 giugno 2020, spetta ai possessori di immobili classificati nella categoria catastale D/2, vale a dire alberghi e pensioni, a condizione che i possessori degli stessi siano anche gestori delle attività ivi svolte. La norma prevede la stessa agevolazione per gli stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali. I proprietari delle altre tipologia di immobili dovranno invece pagare la tassa in scadenza a giugno.

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