come si cerca un immobile ai tempi del Covid

L’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19 ha travolto anche i  mondo del mattone e i piani di molti italiani intenti a cercare casa. Immobiliare.it e Realitycs hanno realizzato il primo report basato sull’analisi dei Big Data disponibili dalle 6 milioni di ricerche salvate sul sito, con l’obiettivo di fotografare in modo preciso come il Coronavirus abbia cambiato l’approccio alla casa.”Dallo scoppio della pandemia tutto il settore immobiliare ha navigato a vista, cercando di prevedere quello che sarebbe potuto accadere – dichiara Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it – Con la fine delle misure restrittive, grazie alla mole di dati a nostra disposizione sulla domanda e al contributo di Realitycs che li ha analizzati, siamo stati in grado di osservare il mercato in profondità, scoprendo come il Covid abbia solo temporaneamente cambiato le esigenze di chi cerca casa. Se l’anno probabilmente non si chiuderà con il numero di compravendite che ci si aspettava, è anche vero che ci son o chiari segnali di un ritorno di interesse al mattone da parte degli utenti, compresi quelli che cercano in locazione”. Il 2020 è iniziato decisamente sotto una buona stella per il mercato immobiliare: a gennaio le ricerche di acquisto di immobili residenziali salvate sul portale erano infatti più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2019 (+105%) e quelle di locazione segnavano un incoraggiante +61%. Poi ci ha pensato il lockdown a fare da spartiacque: l’annuncio delle misure restrittive, a marzo 2020, ha infatti fatto crollare drasticamente il numero di persone che cercavano un immobile, sia con finalità di acquisto che di locazione. Nel primo caso il calo è stato dell’84% seguito da un ulteriore ribasso in aprile del 22%, che ha riportato quindi i volumi delle ricerche ai livelli di inizio 2019. Per le ricerche di immobili in affitto la battuta d’arresto di marzo è stata del del 71% e, ad aprile, di un ulteriore 15%, arrivando così a una riduzione del 29% rispetto all’inizio del 2019.

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