Condomìni: rischio caos sulle assemblee

Assemblea in presenza solo in un ambiente con almeno 5 metri quadrati a persona, per garantire il distanziamento. Ma, se ci sono da riunire oltre cento condòmini — scrive il Corriere.it — dove trovare uno spazio così ampio senza incorrere in contagi, denunce, sanzioni visto che la videoconferenza non è valida? E così, da quando è cominciata la pandemia da Covid, in migliaia di condomini italiani non si convocano assemblee e quindi non si deliberano decisioni. Tutto bloccato. Stop a interventi e modifiche ma anche a richieste di bonus (come quello per le facciate che scadrà a fine anno). E con il Superbonus al 110% che sta per entrare in vigore la situazione rischia di diventare esplosiva. «Siamo nel caos», lamentano gli amministratori di condominio che chiedono quindi una soluzione urgente. E tutto questo solo perché, racconta Rosario Calabrese, presidente dell’Unai, la più grande associazione di amministratori di condominio d’Italia, «nella legge che prevede la validità delle riunioni in videoconferenza, le assemblee di condominio non sono state inserite». «Una dimenticanza» secondo Calabrese, che però sta bloccando migliaia di interventi: «Tre quarti delle assemblee non si tengono».

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