bed & breakfast in condominio: decide il regolamento se vietarlo o meno

Lo svolgimento dell’attività di bed & breakfast in condominio continua a essere nell’occhio del ciclone. Pare che la giurisprudenza non riesca a individuare una soluzione uniforme anche perché, è bene chiarirlo, molto dipende dalla concreta formulazione del divieto contenuto nel regolamento condominiale e dall’interpretazione che è possibile darne. Una recente sentenza della Suprema Corte (sentenza n. 21562 pubblicata lo scorso 7 ottobre 2020) — informa Italia Oggi — rende bene l’idea, in quanto nel caso di specie i giudici di legittimità hanno confermato la decisione di merito che aveva vietato lo svolgimento di tale attività nel condominio proprio sulla base del particolare disposto regolamentare applicabile al caso di specie. La Corte di Cassazione, nel confermare la sentenza impugnata, ha quindi avuto modo ripercorrere il procedimento ermeneutico seguito dai giudici di secondo grado, esprimendo delle interessanti considerazioni. È noto come il giudice di legittimità non possa sindacare l’attività interpretativa svolta dal giudice di merito, a meno che vengano contestati e rilevati vizi logici o violazioni dei criteri previsti dalla legge. Nel muoversi entro questi limiti la Suprema Corte ha chiarito come nel caso concreto fosse stato soltanto il Tribunale a fondare la propria decisione sulla contrarietà dell’attività di bed & breakfast al regolamento in quanto non assimilabile alla destinazione a civile abitazione delle unità immobiliari viceversa imposta da quest’ultimo.

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