L’Istat: ha contratto il mutuo 1 famiglia su 5

Paga un mutuo una famiglia proprietaria su cinque. E’ quanto emerge da un report dell’Istat sulle spese per i consumi delle famiglie nel 2019. Nel 2019 paga un mutuo il 19,7% delle famiglie che vivono in abitazioni di proprietà (circa 3,7 milioni). Tale quota è maggiore al Nord (26,6% nel Nord-ovest e 23,1% nel Nord-est) e nel Centro (20,5%) rispetto a Sud (10,9%) e Isole (11,6%). Dal punto di vista economico e contabile, questa voce di bilancio è un investimento, e non rientra quindi nel computo della spesa per consumi; ciononostante, per le famiglie che lo sostengono rappresenta un esborso consistente e pari, in media, a 545 euro mensili. La spesa per consumi, comprensiva degli affitti figurativi, è molto differenziata in base al titolo di godimento dell’abitazione (affitto; proprietà; usufrutto o uso gratuito): è di 2.787 euro mensili per le famiglie in abitazione di proprietà (di cui il 35,5% destinato ad Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili); si attesta a 2.150 euro mensili per le famiglie in usufrutto o uso gratuito (il 33,3% dei quali destinati al capitolo abitazione); per le famiglie in affitto è 1.882 euro mensili (con l’abitazione che pesa per il 33,2%, di cui due terzi per l’affitto dell’abitazione principale, pari a oltre un quinto della spesa complessiva). Al netto degli affitti figurativi, la spesa per consumi sostenuta dalle famiglie scende a 2.065 euro per le proprietarie e a 1.612 per quelle in usufrutto o uso gratuito; conseguentemente, cambia anche la quota destinata all’abitazione: passa infatti, rispettivamente, dal 35,5% al 12,9% per le prime e dal 33,3% all’11,0% per le seconde. Considerando, quindi, i soli esborsi monetari, le famiglie in affitto hanno, rispetto al resto delle famiglie, minori risorse da destinare agli altri capitoli di spesa; ciò vale in particolare per le quote destinate a Trasporti (11,2% rispetto al 15,3% delle altre famiglie proprietarie, in usufrutto o in uso gratuito), Servizi ricettivi e di ristorazione (5,1% contro 6,9%), Abbigliamento e calzature (4,6% contro 6,0%), Ricreazione, spettacoli e cultura (4,5% contro 6,8%), Servizi sanitari e per la salute (4,3% contro 6,3%), e Mobili, articoli e altri servizi per la casa (3,9% contro 5,9%).

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