Dichiarazione dei redditi precompilata: primi bilanci sulle abitazioni

«Rigo E1, colonna 2». Per gli addetti ai lavori, questa sigla non ha bisogno di spiegazioni. Per tutti gli altri indica la casella del modello 730 in cui vanno inserite le spese sanitarie, quella che ha avuto il maggior tasso di modifiche nella dichiarazione dei redditi precompilata presentata quest’anno. Precompilata che, come ha spiegato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi — scrive Il Sole 24 Ore — è stata inviata direttamente da circa 2 milioni di contribuenti, a fronte dei 19,9 milioni che hanno utilizzato il 730. Nel complesso, secondo l’analisi condotta dal Caf Acli su 1,2 milioni di modelli 730 trasmessi, il bilancio delle “correzioni sanitarie” è il seguente: nel 6,8% dei casi, l’importo delle spese sanitarie è stato accettato così com’è stato inserito dalle Entrate nella precompilata; nel 54,7% dei casi, invece, è stato ritoccato. Per il resto, nei modelli in cui il dato non c’era, il contribuente l’ha aggiunto nel 12,3% dei casi, mentre ha lasciato la casella in bianco nel restante 26,2 per cento. Di fatto, il dato precaricato ha dovuto essere rettificato nove volte su dieci, ma il risultato era prevedibile, visto che le spese mediche erano una novità e mancavano – tra gli altri – gli scontrini dei farmaci da banco. Nel quadro dei redditi di fabbricati — continua Il Sole 24 Ore — le dichiarazioni con dati precompilati sono aumentate dell’8%, ma le correzioni sono rimaste elevate, pari al 57,9% dei modelli con informazioni già predisposte dal fisco (l’anno scorso era il 61,3%). Quanto alle detrazioni è migliorata la precisione degli interessi sui mutui prima casa, ma qui sorprende l’incidenza delle detrazioni aggiunte dai contribuenti (circa l’8% del totale): potrebbe trattarsi di dati non comunicati dalle banche o lasciati dall’Agenzia nel foglio informativo, ma è presto per dirlo. Interessanti anche le detrazioni per le ristrutturazioni, presenti ormai in un 730 su tre. Quest’anno i contribuenti hanno trovato nel foglio informativo le spese pagate nel 2015, e quindi è probabile che il 15,3% di dati inseriti ex novo sia partito proprio dai dati messi a disposizione dalle Entrate. Stupisce un po’, invece — conclude il quotidiano — l’1% di rettifiche alle cifre già precompilate, che dovrebbero essere un “copia-incolla” del 730-2015. Anche in questo caso per ora non si può dire se si tratti di errori nella copiatura o di ripensamenti del contribuente che si è accorto di aver sbagliato qualcosa l’anno scorso.

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