Bonus mobili 2020: aliquota per la detrazione, requisiti e modalità di pagamento

Come è noto, la legge di bilancio ha esteso anche per quest’anno la possibilità di fruire di sconti fiscali per il rinnovo degli arredi degli appartamenti rientrante nel cosi detto pacchetto lavori per recupero edilizio che prevede detrazioni particolari per chi sostiene le spese. La misura è stata approvata e prorogata dal Parlamento — scrive il sito Investireoggi.it — proprio per agevolare la realizzazione di lavori di ristrutturazione degli immobili anche nel 2020, ma iniziati negli anni precedenti. In considerazione anche dei più ampi interventi che riguardano la casa e che vanno dalla verniciatura delle facciate esterne, all’installazione di impianti fotovoltaici, ai lavori di ristrutturazione in generale, fino al rinnovo degli arredi (bonus mobili). Il bonus mobili 2020 consiste in particolare in una detrazione pari al 50% sugli acquisti di arredi ed elettrodomestici abbinati a lavori di ristrutturazione edilizia avviati prima del 2020. Questi riguardano propriamente tutte quelle parti che sono specificatamente attinenti alle opere da realizzare: ad esempio gli arredi per il bagno qualora si proceda alla ristrutturazione dello stesso, oppure i corrimano della scala se si deve mettere mano alle opere architettoniche della casa. Ma anche arredi, armadi, scaffalature, ecc., purché funzionali e attinenti ai lavori di ristrutturazione. L’importo totale che è possibile portare in detrazione, comprensivo di prestazioni professionali, non può superare il tetto massimo di 10 mila euro per ogni proprietario. Il bonus consiste essenzialmente nel recupero della metà della spesa sostenute che può essere portata in detrazione in dichiarazione dei redditi a partire dal 2021 e spalmabile in 10 rate annuali. Se, ad esempio, vengono spesi 5.000 euro per rinnovare gli arredi, 2.500 potranno essere recuperati sotto forma di detrazioni Irpef a partire dal prossimo anno in dieci rate da 250 euro ciascuna fino al 2031. Per ottenere il bonus mobili, bisognerà rispettare alcune regole basilari, come previsto dalla normativa. Innanzitutto deve trattarsi di acquisti pertinenti a lavori di ristrutturazione edilizia. In secondo luogo, la data di l’acquisto deve essere susseguente a quella di avvio dei lavori di ristrutturazione a dimostrazione che si tratta di beni pertinenti ai predetti lavori. Pertanto è importante prestare attenzione alle date: se i lavori sono iniziati nel 2019, i mobili potranno essere acquistati nel 2020, il contrario non è ammesso.

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